Il leone e l’asino

Il leone e l’asino è una favola di Esopo. L’autore si rivolge a coloro che sono soliti vantarsi di virtù che non possiedono. Vuole metterli in guardia a non vantarsi troppo, sopratutto con persone che li conoscono, altrimenti rischiano di rendersi ridicole.

Buona lettura !

C’era una volta un asinello, a cui piaceva molto parlare delle proprie virtù, che in realtà non aveva. Raccontava storie inventate agli altri animali, vantandosi del proprio coraggio e della propria forza.

Le sue parole, piene di vanto ed autostima, erano note a tutti, anche al re della foresta, il leone, che un giorno volle chiamarlo per fargli una proposta.

Il Leone disse all’asino: “Ho pensato che potremmo aiutarci a vicenda. Sono sicuro che potresti aiutarmi quando vado a caccia e quindi ho pensato di formare una società con te, cosa ne pensi?”

L’asinello, che si sentiva lusingato e fiero della proposta ricevuta, decise di accettare.

Il leone e l'asino

Un giorno decisero di andare insieme nei pressi di una caverna, dove avevano visto nascondersi alcune capre selvatiche.

Il leone si fermò dietro un cespuglio vicino all’ingresso, per poterle catturare nel momento in cui sarebbero uscite. L’asino, invece, per dimostrare il proprio valore al leone, decise di entrare nella grotta dove cominciò a ragliare molto forte.

Le capre, terrorizzate da quei forti rumori, si accalcarono precipitandosi verso l’uscita, dove però trovarono il leone che le catturò tutte.

Quando l’asino uscì dalla grotta, fiero del lavoro compiuto, disse al leone: “Hai visto quanto sono stato bravo? Sei soddisfatto del tuo socio?”

Il leone ridendo gli rispose: “Certo che sono soddisfatto. Anche io avrei sicuramente avuto paura di te, se non ti conoscessi e non sapessi che sei solo un asino”.

Fine.

Qual è la morale di questa favola? 

Le persone che si vantano di virtù che non possiedono, devono stare attente a non farlo con chi le conosce bene, altrimenti si rendono ridicole,  e rischiano di essere beffate.


Illustrazione di Paola Laurito, testo rielaborato da Jim Dejavù.

 

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