La lepre e la tartaruga

La lepre e la tartaruga è una favola di Esopo, scritta tanto tempo fa, che racchiude un insegnamento molto attuale: mai sottovalutare l’avversario!

Buona lettura!


Tra i cespugli di un piccolo bosco si vedeva spesso saltellare una lepre. Era ammirata da tutti per la sua velocità.

Orgogliosa del suo talento, non perdeva occasione per vantarsi: “Nessuno è più veloce di me, se voglio posso fare il giro del mondo in 1 giorno.”

Erano questi i discorsi che gli altri animali ascoltavano incuriositi e meravigliati. Tutti gli animali tranne uno, una tartaruga che non aveva tempo da perdere. Con la sua andatura lenta impiegava quasi mezza giornata per tornare nella propria tana, e non poteva di certo soffermarsi a fare altro.

La lepre era irritata dall’indifferenza della tartaruga e non perdeva occasione per deriderla: “ti serve per caso una spinta? Vuoi che ti porti sulle spalle così fai prima?”

La tartaruga ascoltava in silenzio, senza interrompere il suo lento cammino verso casa. Un giorno però, stanca di sentire le solite battutine, la tartaruga si rivolse alla lepre e disse: “tu che ti vanti così tanto, sei davvero sicura che non ci sia nessuno più veloce di te?”

La lepre restò un attimo interdetta, sorpresa dalla domanda della tartaruga, poi si mise a ridere e disse: “vuoi forse sfidarmi tu, ahahaha?”

La tartaruga con sguardo determinato e convinto disse: “Certo, posso batterti, scegliamo il percorso e chi arriva primo vince.”

La lepre non riusciva a credere a quelle parole, e ridendo a squarciagola disse: “ahahahah, va bene, voglio proprio vedere come farai a battermi, vediamoci domani mattina vicino casa tua e scegliamo il percorso.”

Il giorno seguente la tartaruga uscì lentamente dalla propria tana e quando la lepre arrivò decisero insieme il percorso da fare. Si prepararono, contarono fino a tre e partirono.

la lepre e la tartaruga

La lepre schizzò via come un razzo, era quasi arrivata a metà percorso, quando si voltò indietro e vide che la tartaruga aveva fatto solo qualche passo.

Sarebbe stato troppo facile vincere se avesse continuato a correre, così per prendersi ancora più gioco della tartaruga, decise di fermarsi a fare un sonnellino.

Dopo un paio di ore si svegliò e cercò con lo sguardo la tartaruga per capire dove fosse. Stava ancora molto indietro e camminava con il suo solito passo lento, così la lepre, sicura di poter vincere in qualsiasi momento, si addormentò di nuovo.

Questa volta dormì così tanto che quando si svegliò il sole stava per tramontare. Volse subito lo sguardo intorno  per cercare la tartaruga e le venne un colpo quando si accorse che era quasi arrivata al traguardo.

Con un balzo si rimise in piedi e cominciò a correre più che poteva. Stava quasi per raggiungere la tartaruga, ma quando arrivò era troppo tardi, la tartaruga aveva già superato il traguardo.

“Non essere triste” – disse la tartaruga – “può capitare a chiunque di essere sconfitto almeno una volta nella vita.” Da quel giorno la lepre non si vantò più con nessuno, mentre la tartaruga fu ammirata ed apprezzata da tutti.

FINE

Qual è la morale di questa favola? 

La morale di questa favola è che l’impegno e la determinazione sono essenziali per ottenere ciò che si desidera, a prescindere dal proprio talento. Con la calma e la pazienza si può andare molto lontano, mentre con la superficialità e la presunzione si rischia di fallire.


Illustrazione di Paola Laurito, testo rielaborato da Jim Dejavù.

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