Il corvo e la volpe

Il corvo e la volpe è una favola di Esopo, rivista da Fedro e successivamente anche da Jean de la Fontaine. Può essere raccontata per mettere in guardia dalle adulazioni facili e gratuite, che troppo spesso nascondono un intento diverso dal semplice apprezzamento.

Buona lettura!

C’era una volta un corvo, che volava tra le case di un piccolo paese, in cerca di qualcosa da mangiare.

La fortuna era dalla sua parte, perché vide una ciotola con dei pezzi di formaggio sul davanzale di una finestra. Si precipitò in picchiata, ne afferrò uno, e scappò via sul ramo di una albero per poterlo mangiare indisturbato.

Una volpe lo vide e fu subito attratta dal formaggio. Pensò di rubarglielo, ma se avesse provato a saltare il corvo sarebbe sicuramente volato via.  Decise allora di usare la sua dote migliore, la furbizia, per riuscire nel suo scopo.

“Buongiorno signor corvo, che belle piume che hai”, disse la volpe.

Il corvo, che era vanitoso, apprezzò il complimento. Così, invece di mandare giù il boccone, cominciò ad atteggiarsi, per mostrare alla volpe le sue piume.

Il corvo e la volpe

“Hai anche delle belle zampette ed un becco che tutti invidiano, se avessi anche una bella voce saresti sicuramente il più bello di tutti gli uccelli” – aggiunse la volpe.

Quando il corvo sentì quelle parole, fiero ed orgoglioso dei complimenti ricevuti, volle dimostrare alla volpe quanto fosse bella la sua voce, così aprì il becco ed emise dei suoni: “Cra, cra, cra!”

Il pezzo di formaggio scivolò dal becco e cadde a terra, proprio accanto alla volpe, che lo prese e lo mangiò.

Soddisfatta dello spuntino, la volpe ringraziò il corvo e gli disse: – “se avessi anche un po’ di cervello saresti sicuramente il re di tutti gli animali”.

In quel momento il corvo capì che la volpe lo aveva raggirato e che i complimenti ricevuti non erano sinceri.

Con la pancia vuota pensò tra se: “se solo fossi stato meno ingenuo, ed un po’ più umile, non sarei caduto nel tranello della volpe. Invece ora dovrò cercare di nuovo del cibo”, e volò via alla ricerca di qualcosa da mangiare.

Fine.

Qual è la morale di questa favola? 

Non bisogna mai fidarsi di chi fa troppi complimenti, perché potrebbero nascondere un secondo fine.


Illustrazione di Paola Laurito, testo rielaborato da Jim Dejavù.

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