Il pesciolino e il pescatore

Il pesciolino e il pescatore è una favola di Esopo, dove l’autore vuole trasmettere un messaggio ben preciso: meglio accontentarsi di poco oggi, che sperare di avere tanto domani.

Buona lettura!

Tanto tempo fa, vicino ad un laghetto di montagna, c’era un pescatore seduto sotto un grande albero.

Vicino a se aveva un piccolo cestino, una borsa con il pranzo, e poco distante una canna da pesca, fissata a terra nella speranza di prendere qualche pesce.

Era una giornata molto calda, e l’ombra di quell’albero era così piacevole, che il pescatore stava quasi per addormentarsi. Aveva gli occhi socchiusi quando sentì un piccolo rumore. Si strofinò gli occhi per vedere cosa fosse e si accorse che la canna da pesca era piegata leggermente in avanti.

Forse qualcosa aveva abboccato all’amo. Si alzò ed andò a vedere. Sfilò la canna da terra e con uno strappo la portò verso l’alto. Non fece molta fatica a tirarla su, perché all’amo c’era un piccolo pesciolino.

Il pesciolino e il pescatore

Quando il pesciolino vide il pescatore cominciò a pregarlo di lasciarlo andare: “guarda come sono piccolo, cosa te ne fai di me? Non ti sazieresti di certo. Se mi lasci andare ti sarò riconoscente, e quando diventerò un pesce bello grosso mi farò ripescare da te. Allora si che potrai mangiare abbondantemente.”

Il pescatore non si lasciò convincere dalle parole del pesciolino e gli disse: “In teoria hai ragione, ma non avendo nessuna certezza di poterti ripescare quando diventerai più grande, preferisco accontentarmi di ciò che ho preso oggi.”

Così il pescatore prese il pesciolino e lo mise nel cestino.  Fissò la canna a terra con un’altra esca e tornò a sedersi sotto l’albero.

FINE

Qual è la morale di questa favola? 

Non rinunciare al poco di oggi, per poter avere tanto domani, perché il futuro è incerto.


Illustrazione di Paola Laurito, testo rielaborato da Jim Dejavù.

error: Content is protected !!