Il leone e il topo

Il leone e il topo è una bellissima favola di Esopo sull’importanza dell’amicizia, dove l’autore mostra un concetto fondamentale che dovrebbe guidare la vita di ognuno di noi: tutte le persone che ci circondano sono importanti, e all’occorrenza si può aver bisogno di chiunque, non solo dei più forti.

Buona lettura!

Tanto tempo fa, in una foresta grandissima, piena di alberi da frutta e di animali di ogni genere, viveva solitario un leone.

Ogni mattina andava a caccia per sfamarsi ed il pomeriggio si concedeva un pisolino sotto un enorme quercia.

Un giorno stava riposando con la pancia vuota, perché la mattina non aveva catturato nessuna preda.

Stava quasi per alzarsi per andare a caccia, quando vide a pochi metri un piccolo topolino che camminava velocemente, anche lui in cerca di cibo.

Il topolino non si accorse del leone, che con un balzo si avventò su di lui e lo bloccò con la zampa sulla coda.

Appena il topo si accorse di essere in trappola, cominciò ad implorare il leone di non mangiarlo, e con le lacrime agli occhi gli disse: “ti prego non mangiarmi, sono solo un piccolo topolino che non riuscirà di certo a placare la tua fame. Se mi lasci andare ti sarò debitore a vita ed un giorno ti ricambierò il favore”.

Il leone sorrise, perché non si aspettava di certo che il topo, così piccolo e debole, potesse un giorno aiutarlo. Tuttavia, un po’ impietosito, un po’ convinto dal fatto che comunque non si sarebbe saziato con un topo così piccolo, decise di lasciarlo andare.

Il topo, felicissimo di aver avuto salva la vita, ringraziò il leone tantissime volte, continuando a ripetere che gli sarebbe stato riconoscente per sempre.

Il leone, che non voleva perdere tempo, gli disse: “non è necessario che continui a ringraziarmi, va via prima che cambi idea”. Così il topolino se ne andò.

Alcuni giorni dopo, mentre stava seguendo le tracce di una preda, il leone cadde in una trappola, piazzata li per lui da alcuni cacciatori. Cercò in tutti i modi di liberarsi, ma più si agitava più la rete si stringeva. Capì allora che non c’era più niente da fare, così si fermò e smise di ruggire.

Si era appena rassegnato, quando sentì uno scricchiolio. Si girò e vide il topolino che rosicchiava la corda della rete. Non riusciva a crederci. Il topolino che aveva risparmiato era corso li per aiutarlo e lo stava liberando.

il leone e il topo

Poco dopo la corda si spezzò ed il leone fu finalmente libero.

“Grazie topolino, non avrei mai immaginato che saresti venuto ad aiutarmi. Mi hai salvato la vita”, disse il leone.

“Io mantengo sempre le promesse”, rispose il topolino, “e se un giorno avrai ancora bisogno di aiuto io ci sarò.”

“Farò lo stesso anche io”, disse il leone, “adesso vado prima che i cacciatori mi scoprano”.

Così il leone salutò il topolino e si allontanò in fretta. Mentre correva, pensava tra se: “ho fatto bene a non mangiarlo. Non bisogna mai sottovalutare nessuno, neanche un topolino”.

Fine.

Qual è la morale di questa favola? 

Questa favola ci insegna l’importanza di stringere amicizia senza pregiudizi. Nella vita le circostanze possono cambiare ed anche i più forti (coloro che si trovano in una condizione sociale migliore), possono avere bisogno dei più deboli (persone economicamente o socialmente più sfortunate).


Illustrazione di Marika, testo rielaborato da Jim Dejavù

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